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N come Neve

Ho sempre sognato di vivere in un posto dove nevica d’inverno, soprattutto perché sono nata e cresciuta in una grande metropoli dove la neve non arriva e se arriva dura poco pur mettendo in ginocchio la città.

Non appena ho deciso di trasferirmi a Toronto ho iniziato a fantasticare di inverni imbiancati, di Natali da cartolina, di cioccolate calde mentre fuori i fiocchi di neve attutiscono ogni rumore. Ogni tanto nella vita i sogni si realizzano, e ognuna di queste mie fantasticherie si è avverata.

Eppure anche la neve a volte diventa un po’ eccessiva. Come ogni cosa nella vita, non tutto ciò che è oro brilla, il troppo stroppia, ecc. ecc., e anche la neve finisce per non dico stancare, ma per risultare un po’ inopportuna sì. Tipo oggi, 18 aprile 2022, e sottolineo aprile, le nevicata non me la meritavo. Giusto ieri Toronto ci ha deliziati con temperature intorno ai 10° e un sole che ha reso il vento gelido più sopportabile e il cielo di un blu brillante. Bellissimo. C’era proprio aria di primavera e già si sognavano picnic alle Toronto Island e gite fuori porta all’Algonquin park. E invece ha nevicato e siamo tutti di nuovo chiusi in casa.

Che poi questo tempo sarebbe ideale se uno potesse rilassarsi e basta, stare a letto a leggere mentre fuori la tempesta imperversa. Diversa è la storia quando la testa è piena di pensieri, la mente in continuo rimuginio, il cervello che non si spegne mai se non preso per stanchezza fisica. Ma è difficile stancarsi fisicamente quando si sta di fronte a un computer tutto il giorno. Seduti su sedie più o meno comode, a mangiare più o meno sano (ciao patatine sale e aceto!), la giornata passa in sordina. A stare così tanto chiusi in casa, lo abbiamo imparato a marzo 2020, si appassisce. Si lascia troppo spazio ai mostri della mente, che hanno tutto lo spazio per crescere perché si sa, l’unico antidoto è l’aria aperta. Avete mai provato a sentirvi in ansia o depressi al mare, in montagna, a passeggiare sotto il sole e a godere dello spettacolo offerto dalla natura? Non ci si riesce.

L’ho sperimentato giusto di recente sotto il sole estivo della California. Nemmeno le brutte, deludenti notizie ricevute sono riuscite a distrarmi dalla bellezza dei cuccioli di leone marino stesi sugli scogli, baciati dalle onde del Pacifico e cullati dai richiami dei pellicani.* Tornata a Toronto, però, sono arrivati il vento freddo e le nuvole cariche di pioggia e neve a ricordarmi che le cose non vanno mai come le si era immaginate e sognate. Persino la tanto desiderata neve, alla fine, arrivati al 18 aprile, non porta più con sé la stessa gioia immaginata nel caldo torrido di Roma, dove non nevica mai.

Non resta che continuare a cercare. Dovrà pur esserci una città dove nevica d’inverno ma dove la primavera arriva prima di luglio, no?

*I pellicani, ho scoperto con stupore, puzzano.

2 pensieri su “N come Neve”

  1. Ciao, Alozzup! Ma quando mai ti era capitato un 18 aprile con neve da non poter uscire da casa, mentre in Italia barbecue e pic-nic di Pasquetta si ripetevano, banalmente, dalla Val d’Aosta alla Sicilia?!Sei stata veramente fortunata!

    Partendo dall’ultimo quesito, direi proprio di sì. Praga, città che dire bella è poco, si presta al tuo desiderio. Con neve e freddo, tanto, d’inverno, ma con una primavera che si manifesta prima di luglio sicuramente. Poi se preferisci c’è anche Vienna, sacher inclusa da degustare, perché no,in un caffè del Castello di Schoenbrunn… La neve è bellissima, affascinante, starei a vederla cadere per ore, effetto ipnotico, tipo caminetto acceso.Ma vivendo anche io in una metropoli non attrezzata,i disastri sono assicurati.All’iniziale euforia, del che bello tutto lindo e bianco, al seguente disagio del ghiaccio, la macchina pericolosa da usare ed i mezzi pubblici un miraggio. In realtà ci sono, i disastri, anche con una giornata di pioggia abbondante ed incessante…a volte anche con sole e cielo sereno!
    Io più che stare un anno intero nello stesso luogo sarei per vivere da maggio a settembre in Scozia, Irlanda o Norvegia, in modo da evitare il caldo estivo, per me, micidiale. Direi, per la Scozia, Edimburgo o l’isola di Skye,per l’Irlanda Dublino e per la Norvegia, Bergen al sud o le isole Lofoten al di sopra del Circolo Polare Artico. Da ottobre ad aprile sceglierei,per svernare, la tiepida spagnola Andalusia in un posto di mare, Malaga come città o la più piccola, vicina, Torremolinos.
    Ma, tornando al presente, adda venì ‘sta primavera, più o meno maledetta o benedetta, punti di vista. Io ti suggerisco un’astuzia da porre in atto. Comprati fave e pecorino, o fattele e fattelo mandare se non sono in commercio lì.Volendo posso provvedere di persona; in questo modo comincerai ad influenzare ed indirizzare il meteo e, a dir tanto, per il 1° maggio la primavera sarà giunta! Ed ecco che, anche tu, potrai bivaccare alle Toronto Islands o fare la gita fuori porta all’Algonquin Park, di primavera vestita, con tanto di tovaglia a quadri e cestino con dentro i succitati alimenti ed una bottiglia di vino, il rosso sarebbe da abbinare ma de gustibus…,

    1. Direi che il problema più grande è trovare una tovaglia a quadri, rigorosamente bianchi e rossi! E le fave, pure quelle potrebbero essere un problema, ma al pecordino per fortuna ci pensano Eataly e Lady York. Certo, dovrò significare l’ultimo rene che mi resta dopo aver immolato il primo per l’affitto, ma per la primavera questo e altro.
      Delle opzioni che mi proponi direi che Sachery City – aehm, volevo dire Vienna – mi sembra l’ideale. Certo, è un po’ lontanuccia dal mare ma almeno poi potrò scrivere M come Mare e lamentarmi del fatto che mi manda il perdermi nel blu più profondo.
      Per quanto riguarda te, invece, se ti piace il cielo grigio e non temi il vento, le città che proponi mi sembrano ideali. Magari poi passo a trovarti d’estate quando il tempo è meno brutto. Con una fetta di Sacher in dono, s’intende.

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